C’è una tradizione, in alcune scuole rumene

A fine anno si organizza la festa di classe, una specie di ballo all’americana. Bene.

È un evento ufficiale, sponsorizzato dalla scuola e a cui partecipano anche i professori. Si tiene nelle discoteche più alla moda (ossia, tamarre) della città e chi può spende un patrimonio per comprarsi lo smoking o il vestito da bomboniera su misura. Alcuni noleggiano addirittura le limousine, per arrivare con stile. Va be’.

Il ballo include il concorso di Miss e Mister Liceo. Gli studenti e le studentesse si contendono il titolo partecipando a una sfilata in vestito da sera e a un esercizio di talento (canto, ballo, magia…). Proprio come nei concorsi di bellezza. La condotta o il profitto non contano per niente. Un po’ meno bene.

Tanto è una roba che si vedono i ragazzi, da soli, ho pensato: e invece no, i professori (maschi) eleggono la Miss Liceo, e le professoresse (femmine) il Mister. E no, il voto non è segreto: gli insegnanti alzano la paletta con il voto, davanti a tutti.

Alla fine della cerimonia i Presidi fanno anche un discorsetto: si mettono in mezzo, tra il Mister e la Miss, e si congratulano con loro, facendo presente che da quel momento rappresentano la scuola e devono essere all’altezza del loro ruolo.

Pare che vincano sempre i bellocci e le bellocce, che così guadagnano anche migliaia di punti in popolarità.

Non ne ho esperienza diretta, la storia me l’ha raccontata un amico che lavora in un liceo di Bucarest. Mi ha detto di aver provato a sollevare delle obiezioni ai colleghi, con un tono scherzoso, dicendo qualcosa del tipo “Ma no, dai, io voto quella lì che ha dieci, consideriamo anche i meriti accademici!” È stato guardato come un bacchettone.

Speravo che scrivendo mi sarebbe venuto in mente un commento arguto. Ancora niente. Forse per certe storie non ce n’è bisogno.

2 pensieri su “C’è una tradizione, in alcune scuole rumene

    • L’ultima cosa di cui si sente il bisogno nella scuola è un concorso di bellezza! Davvero non ti crea nessun problema pensare che in un posto in cui dovrebbero contare i saperi — di qualunque tipo: matematica, storia, musica, giocoleria — si ripropongano i soliti canoni di bellezza? E che i professori siano chiamati a valutare l’avvenenza dei propri studenti, SOLO del sesso opposto??

Lascia un commento